Prima sorpresa. L'Apartheid, che non esiste piu' in Sudafrica, vige ancora in Peru': per andare a Macchu Picchu c'e' il treno per turisti e quello per locali. Uno costa dieci volte di piu', impiega lo stesso tempo, e ha interni migliori. Ma per prendere quello peruviano bisogna essere peruviani, quindi non ho avuto scelta. Pare siano stati i turisti a chiedere un treno tutto per loro. Ho dovuto fare il viaggio con studenti neozelandesi e torme di connazionali ("Aho', 'taliano pure tu? Daje!").
Seconda sorpresa. Ho una guida tutta per me, Luis, una guida che parla un italiano invidiabile. Si e' mostrato paziente nel rispondere a tutte le mie domande e credetemi, gliene ho fatte TANTE, anche quando gli ho chiesto di insegnarmi i rudimenti della lingua Quechua. Unico momento drammatico e' stato quando gli ho chiesto se Macchu Picchu fu costruita dagli schiavi. Mi ha risposto, gelido, "gli schiavi erano nelle civilta' dei tuoi antenati, non dei miei."
Dopo quattro ore di treno, eccomi a Macchu Picchu. La storia di questo posto e' fenomenale: l'impero Inca andava a gonfie vele, e i sacerdoti Inca volevano togliersi lo sfizio di costruirsi una zona sacra tutta per loro, dove riunirsi ai solstizi a fare le loro cose, un incrocio fra un conclave e una Woodstock esoterica.
Ma non riescono a finire il lavoro: arrivano gli Spagnoli e in cinque minuti devastano l'Impero. I Sacerdoti piantano li' tutto e si rifugiano nell'interno, gli Spagnoli cercano solo oro e il tutto finisce sotto le erbacce per secoli, anche perche', visto che evidentemente non era abbastanza chic costruirsi un centro mistico monumentale a 2400 metri di quota con la forma di un condor e una perizia architettonica eccezionale, la strada per arrivare li' non viene fatta a valle, lungo il fiume, ma quasi in cima, dove non la vede nessuno: e' il sentiero sacro Inca, la prova che certi lavori pesanti non li avranno fatti gli schiavi, ma di certo non li facevano i sacerdoti che se ne uscivano con queste idee brillanti.
1911. Un certo Bingham, uno dei tanti archeologi che all'inizio del '900 se ne andavano in giro per il mondo senza sapere bene cosa cercare, ma sperando di pescare un jolly, passa di li', dove vivono poche famiglie di contadini. Un bambino (in queste storie c'e' sempre un bambino che non si fa i cazzi suoi) gli dice che poco lontano c'e' un tempio abbandonato. Bingham va, vede, non capisce una cippa e comincia a strillare di aver scoperto la citta' perduta degli Inca. Le da' il nome della montagna piu' vicina, e fa calare da Yale un'orda di scienziati. Gli scienziati come prima cosa cacciano via i contadini a calci in culo (cosi' il bambino impara a farsi i cazzi suoi) poi ribaltano tutto. Tornano a Yale portandosi dietro come souvenir 5000 reperti, che il governo peruviano sta ancora aspettando che gli restituiscano, mentre Bingham diventa un eroe e lo fanno senatore. I Peruviani costruiscono la ferrovia per arrivare fin li' e cominciano a vendere tappeti di Alpaca taroccato. Oggi si stanno chiedendo come conciliare il loro legittimo desiderio di spremere i turisti con i geologi rompiballe, che hanno posto un limite molto stretto agli ingressi. Si pensa di mettere una supertassa, cosi' entreranno in pochi, ma ricchi. Ho chiesto a Luis perche' non tolgono semplicemente il treno, cosi' a Macchu Picchu va solo chi se lo merita, cioe' chi si spara 4 giorni a piedi sul sentiero sacro Inca. Luis mi ha giustamente guardato come si guarda un imbecille.
Quindi, se pensate di farvi un giro da queste parti (e FATE IN MODO DI PENSARCI, MALEDIZIONE. E' UN CAZZO DI CAPOLAVORO, NON LO DESCRIVO SOLO PERCHE' NON SAPREI DA CHE PARTE COMINCIARE) sbrigatevi, prima che vi costi 1000 dollari solo l'ingresso.
Finito il giro, Luis mi mostra poco distante Wayna Picchu, una montagna alta e ripida, da cui si gode una gran vista, ma sembra tosta. Luis mi incoraggia spiegandomi che in cima bisogna letteralmkente strisciare attraverso uno strettissimo budello dentro la montagna: interessante, se uno soffre di claustrofobia, ma assolutamente irresistibile se ci si ricorda di quanto sia sismicamente vivace il Peru'. Poi, a scanso di equivoci, Luis mi dice "guarda che se vuoi andare, sali da solo, io non vengo."
Prima di salire bisogna mettere su un registro nome, cognome e nazionalita': mi spiegano che la nazionalita' serve per sapere quale ambasciata avvertire se uno non torna. Guardo gli altri nomi: nessun italiano, ovviamente, visto che c'e' da faticare. Australiani, canadesi, giapponesi. Insomma, sul Wayna Picchu puo' salire solo un superatleta o uno votato al sacrificio.
O uno cosi' coglione, ma cosi' coglione, da salire senza acqua, sotto il sole cocente di mezzogiorno, con ben calcato in testa il suo patetico berretto peruviano in lana, che parte con passo fiero e deciso perche' tanto si sente esperto dei monti.
Insomma, avete capito di chi parlo.
Morale: arrivato ansimante in cima, ho avuto le visioni fantozziane delle tre divinita' Inca: il dio Serpente, simbolo di astuzia, che mi ha detto "sei un cretino", il dio Puma, simbolo di forza, che mi ha detto "sei una mezza sega", e il dio Condor, simbolo di liberta', che mi ha mandato dei suoi emissari alati: il condor arriva a tre metri di apertura alare ma credetemi, le zanzare con cui ho avuto a che fare lassu' non sfiguravano. Sono tornato indietro di corsa.
Sul treno, la commistione di caldo, stanchezza, crema solare e Autan mi ha permesso di fare il vuoto intorno a me.
GRANDI EMOZIONI: Qui in Peru' vanno molto forte i film di Bruce Lee, doppiati in peruviano. Credetemi, hanno un fascino ipnotico.
GRANdI EMOZIONI 2: Mentre avevo le visioni mistiche, pensavo ai travestimenti sacri, e a come i Sacerdoti si parassero da animali. Voglio dire, non e' umiliante vestirsi da bestia per una festa? AH AH AH! UAH UAH UAH! TERRRRRRZZZZZZOOOOOO (Scusate, queste ultime righe le possono capire solo i miei colleghi)
giovedì 14 dicembre 2006
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4 commenti:
...mi ricordi chatwin, forse un pò più colorito ma sei sulla buona stradfa!
ps. vuoi spiegarmi il riferimento fatto o mi devo sentire stupida per molto?
ps2è bello sentirti di nuovo vivo
che palle già ho perso i 10 euro che avevo scommesso sul fatto che ti ricoveravano per sindrome da alta quota.
Io sono proprio felice per te!
E ti mando tanti baci!
Esme
Per Lev: la festa di Natale dell'agenzia quest'anno impone di vestirsi da animali.
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