sabato 27 gennaio 2007

BUENOS AIRES 3

La mia ultima serata a Buenos Aires e' stata resa meno malinconica da Hugo e Norma, genitori di un mio collega nonche' squisiti anfitrioni, che mi hanno prima scarrozzato in giro per la citta', poi mi hanno fatto sentire meno caprone parlandomi di Borges e Pavese, infine mi hanno pazientemente portato a vedere uno spettacolo di tango. Curioso come il ballo che e' il simbolo dell'Argentina, e forse l'unico elemento culturale autenticamente e totalmente argentino, si possa vedere ad alto livello solo in spettacoli per turisti. Ancora piu' curioso come, dopo aver visto numeri da Las Vegas, camerieri grugnenti, turisti flashanti, "Don't Cry for me Argentina" spacciata come musica autoctona (a mio parere rappresenta invece la vera e comprensibile ragione per la guerra delle Falkland, avendola composta un inglese) ed eseguita in un tamarrissimo sventolio di bandiere argentine e volo pezzetti di stagnola tipo finale di Champions' League, posso dire che lo spettacolo mi e' comunque piaciuto molto. Forse perche' i numeri di vero tango erano davvero eccezionali. E credetemi, il tango e' davvero eccezionale: e' forse l'unico ballo nel quale i ballerini maschi possono ballare bene pur sembrando comunque eterosessuali.
Quanto alle ballerine femmine, putroppo non posso fare alcun commento: questo sito e' aperto a tutti, potrebbe leggerlo un bambino. E nessuno dei commenti che farei puo' essere letto da un bambino.

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