lunedì 15 gennaio 2007

CALAFATE

Volete sapere perche' quest'inverno sembra che il freddo non arrivi mai in Italia? Ve lo spiego subito: per una serie di complesse leggi della fisica, tutto il freddo dell'universo si sta concentrando in un unico punto, e cioe' la stanza 18 dell'hotel Austral della citta' di Calafate, nella Patagonia. Inutile dirvi chi ci dorme.
Benvenuti a Calafate, citta' di passaggio per turisti, con poche migliaia di abitanti, ma che al confronto di El Chalten sembra Hong Kong. A proposito di El Chalten, oggi ho aperto il pacco della lavanderia e ho scoperto che il mio amore verso il piccolo centro patagonico e' ricambiato: evidentemente impietositi dal basso livello del mio guardaroba, infatti, i Chaltenesi hanno pensato di integrarlo con una polo, una convincente imitazione di Ralph Lauren. Questo mi fa dispiacere ancora di piu' nell'aver dato loro una piccola delusione ieri sera quando, durante un'animata discussione con alcune guide in un bar, ho spiegato come fosse errata la loro fermissima convinzione che la pizza (qui pronunciata "pissa") prenda il nome dalla citta' di Pisa.

3 commenti:

Suzanne ha detto...

Ciao Paolo,
finalmente riesco anch'io a mandarti un mio messaggio di saluto.
Sfiga ha voluto che il giorno stesso in cui tu ti riscaldavi le palle in spiaggia nei primi momenti di relax del tuo viaggio, a me sia venuta una polmonite fulminante.

Ho passato una settimana con la febbre a 40 ed ho rischiato la pelle.
Deve essere stato l'ultimo pseudofidanzato a farmi qualche rito hari hari di cattivo gusto. L'ho lasciato quando mi ha accusata di essere una donna gretta che non pensa mai a Dio...io ho replicato che non era corretto: a me di Dio non me ne frega proprio una cippa!
Credo che in questo momento sia nel Gange a purificarsi dalle mie impronte digitali e il suo Dio panteista/animista sia incazzato nero.
Giuro che se tu scriverai un romanzo di viaggio io ne scriverò uno con tutti gli aforismi "celebri" dei miei ex, compresi i tuoi che non cito per non farti perdere tutti gli amici che scrivono su questo blog.

Ma dopo un mese e mezzo di agonia rieccoci qui ad impestare il mondo col mio fastidio.

Ho appena ricominciato ad accedere ad internet per cui confesso che non ho letto nessuna delle puntate precedenti.
Sono sicura che ti stia divertendo molto ma con delle punte di malinconia paolesca simil joy division (spero che tu non li abbia caricati suo tuo ipod!!!)

Stai realizzando un tuo sogno, tu ci riesci sempre. Volevi andare in sudamerica e ci sei.Io volevo un figlio e mi è venuta la polmonite.
Fanculo...se poi scopro che Dio esiste davvero voglio un regolamento di conti.

se risali velocemente mi sa che arrivi giusto giusto in tempo per i funerali di Fidel. Salutamelo col pugno chiuso.

hasta...
susi

Anonimo ha detto...

Paolo volevo chiederti che cazzo ci fa "The Stuff - Il gelato che uccide" tra i dvd del tuo ufficio, ma il post precedente mi sembra decisamente più intenso e significativo, per cui rimando la conversazione...
keep exploring

r

Anonimo ha detto...

"The stuff" proviene da me, ovviamente... :-P