Quando hai sei giorni da passare a Rio, e piove per sei giorni ININTERROTTAMENTE, un po` ti girano le scatole. Specie quando la pioggia finisce per minare la leggendaria vitalita` dei carioca. Specie quando il cielo e` cosi` brutto che neanche sali sul Corcovado, perche` tanto vedresti solo nuvole. Specie quando dopo cena sono quasi tutti a casa, e ogni sera vieni preso di mira da qualche simpatica professionista, cui devi spiegare ogni volta perche` mai un italiano che viaggia da solo non sia interessato ai suoi servizi. (A furia di parlare con bagasce e pescatori, mi sembra di essere finito dentro una canzone di De Andre`.)
E cosi` sto passando le mie giornate a camminare e a esplorare, chiedendo dritte agli informatissimi Australiani ed evitando nel limite del possibile gli Italiani, che mi chiedono sempre la stessa cosa (l`indirizzo dell`Help, la pornoteca di Copacabana.) Anche perche` comunque la temperatura non scende mai sotto i venti gradi, e la pioggia non e` mai scrosciante come in Italia.
Ma e` chiaro che Rio mi deve qualcosa. E prima o poi tornero` a riprendermelo.
mercoledì 3 gennaio 2007
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2 commenti:
se speri di farmi pena mi sa che ti devi impegnare un po' di più.
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